Il Grande Gioco

I tragitti di Pottinger e Christie

Il Grande Gioco, così l’aveva chiamato il capitano Arthur Conolly, che nel gioco fu uno dei primi a perderci la vita. Il termine divenne poi famoso con Kipling nel suo Kim.

Note dal libro: "Il grande gioco"

Peter Hopkirk (1930-2014), l’autore del libro, è stato a lungo corrispondente di vari quotidiani inglesi in Asia e ha dedicato molti libri alle ingarbugliate vicende intercorse a partire dall’inizio dell’Ottocento in quel vastissimo territorio asiatico che include i grandi paesi attraversati dalla Via della Seta, ma soprattutto l’Afghanistan e l’India.

Il prologo del libro Il grande gioco – i servizi segreti in asia centrale contiene un po’ l’essenza del “Grande Gioco”:
L’immenso scacchiere sul quale si svolse questa oscura lotta per il predominio politico si estendeva dalle cime nevose del Caucaso a ovest, attraverso i grandi deserti e le catene montuose dell’Asia centrale fino al Turkestan cinese e al Tibet a est. Premio finale – temevano i circoli più influenti di Londra e Calcutta e speravano ardentemente gli ambiziosi ufficiali russi operanti in Asia – era l’India britannica […]

Tutto ebbe inizio nei primi anni dell’Ottocento, quando le truppe russe cominciarono a spingersi a sud attraverso il Caucaso, allora abitato da feroci tribù musulmane e cristiane, in direzione della Persia settentrionale […]

[…] gli inglesi, arrivati originariamente dal mare, avevano rivolto scarsa attenzione alle vie terrestri per l’India, badando soprattutto a tenere aperte quelle marittime. […]

Da un giorno all’altro la loro sicumera svanì. […] gli eserciti congiunti di Napoleone e Alessandro erano un altro paio di maniche, […]. Fu quindi diramato in gran fretta l’ordine di esplorare a fondo e cartografare le possibili vie d’accesso all’India, […].


A detta dell’autore il libro è imperniato sui personaggi che hanno avuto un ruolo nella grande lotta imperiale: sono più di cento distribuiti su tre generazioni.
Questo sito è concentrato sui primi due: Henry Pottinger e Charles Christie, le cui avventure iniziano nel 1810.

Il libro era sta apprezzato anche da Umberto Eco che aveva scritto: «una delle letture più appassionanti […] non bisogna lasciarsi spaventare dal fatto che siano oltre 600 pagine. Non dirò che lo si legge d’un fiato, ma lo si centellina per sere e sere come se fosse un grande romanzo d’avventura, popolato di straordinari personaggi storicamente esistiti e di cui non sapevamo nulla».

In questo sito ho provato a mettere in una mappa i primi due tragitti raccontati nel libro, quelli percorsi da Henry Pottinger e da Charles Christie, inizialmente insieme, e poi separatamente su due aree geografiche diverse.


I tragitti di Pottinger e Christie sono descritti in dettaglio nel libro “Travels in Belochistan and Sindh” scritto dallo stesso Henry Pottinger nel 1816. (Il libro è scaricabile dall’Internet Archive).

Nel libro si narra che la pericolosa avventura inizia via mare, dal porto di Bombay, dove il 2 gennaio 1810, si imbarcano Henry Pottinger e Charles Christie. Faranno un paio di soste nelle coste del Gujarat (Guzeratte nel diario di viaggio) con sbarco finale al porto di Sonmeany. Via terra proseguiranno insieme fino a Nushki / Nooshky nel Belucistan, poi si separano per esplorare in contemporanea due diverse aree geografiche nel Belucistan e nella Persia (oggi sarebbero Pakistan, Afghanistan, Iran), e si ritroveranno di nuovo insieme a Kerman / Kirman, in Persia, dove li attende il generale John Malcolm che li aveva incaricati dell’esplorazione.

Del libro Voyages Dans Le Beloutchistan Et Le Sindhy si trovano alcune edizioni anche su Amazon, sono delle riproduzioni del 1923 del testo originale di Pottinger del 1816, con delle imperfezioni dovute alla scannerizzazione di pagine molto vecchie e un po’ rovinate.


Da un interessante ricerca (Terrae nullius) della professoressa Beatrice Nicolini della Cattolica di Milano, ho scoperto poi che esiste anche una traduzione in italiano (dal francese) del libro di Pottinger, scritta nel 1819 da Decio Ziliani.

Il titolo italiano è Relazione d’un viaggio nel Belutchistan e in una parte della Persia di Enrico Pottinger. Editore Gianbattista Sonzogno di Milano.

Il testo è scritto nell’italiano che si usava nel 1800, e questo lo rende ancora più piaccevole da leggere.

Anche questo testo (3 volumi) è scaricabile dall’Internet Archive.


L’avventura di Pottinger e Christie è anche ben introdotta, in modo molto emozionale, nel tomo 7 de "Lo spetatore, ovvero mescolanze di viaggi, di storia, di statistica ecc.." edito nel 1817 a Milano dall’editore Antonio Fortunato Stella.
Ecco le prime righe:
E’ difficile concepire intrapresa più audace, più di pericoli ingombra, più scevra d’ogni conforto, di quella che descritta viene nel volume di cui ci apprestiamo a porger contezza.
Due uffiziali inglesi, travestiti da negozianti di cavalli allo stipendio di un mercante indostanico di Bombay, si avventurano nel mezzo di un’incognita e barbara contrada, i cui abitatori sono ladroni di mestiere, ed hanno l’animo pregno di quel mortal abbominio per gl’infedeli ch’è così intenso ed universale fra i seguaci di Maometto, in qualunque parte del mondo si sia esteso il veleno delle sue dottrine; e quindi in procinto ad ogni momento d’essere scoperti e presi come spie, donde nato probabilmente sarebbe il lor eccidio.
Lo stesso paese in cui essi presero a penetrare, si conosceva esser di natura a lasciarli privi d’ogni dolcezza, e spesso anche d’ogni necessita della vita.
Essi erano consapevoli che non solo sarebbero andati esposti ai consueti pericoli ed agli stenti comuni ai viandanti in remote contrade, ma ben anco alle più severe prove della fame, della sete e delle malattie, effetto quasi infallibile delle grandi vicissitudini, e degli estremi del clima, tra montagne coperte di neve, e pianure di arena torrefatte dal sole.


I tragitti nella mappa di questo sito non sono perfetti, perché molti dei luoghi citati nel libro hanno cambiato nome, o non esistono più, oppure sono villaggi molto piccoli e non segnati nelle mappe Google.



L’area esplorata da Pottinger e Christie va dal Belucistan alla Persia. Il Belucistan è una vasta regione oggi suddivisa fra Iran, Afghanistan e Pakistan, prende il nome dai Beluci, l’etnia prevalente, che arrivò in quest’area verso il 1.000 a.C. provenendo dall’ovest.


In questa mappa è segnato in giallo la prima parte del tragitto percorso da Pottinger e Christie,
prima via mare da Bombay a Sonmeany, e poi via terra fino a Nushki,

poi da Nushki è segnato in blu il tragitto di Pottinger, fino a Isfahan,

e sempre da Nushki è segnato in rosso il percorso di Christie fino a Isfahan,
dove, il 30 giugno 1810, ritroverà l’amico che aveva lasciato a Nushki.


Qualche volta, un aiuto a ripercorrere in mappa i tragitti di Pottinger e Christie è stato il “Geographical Memoir of the Persian Empire” pubblicato nel 1813 da John Macdonald Kinneir, con l’intento di raccogliere tutte le informazioni geografiche disponibili al momento.

John Macdonald Kinneir era allora un giovane capitano dell’esercito d’India, e per conto del generale Malcolm nel 1813 riunisce in unico volume (A Geographical Memoir of the Persian Empire) tutte le informazioni geografiche raccolte da Christie, Pottinger e dagli altri ufficiali della squadra.
Produsse anche la prima seria analisi sul rischio di un attacco all’India, che secondo lui non poteva arrivare dal mare.

Da pagina 425 inizia il dettaglio del tragitto percorso insieme da Pottinger e Christie, da pagina 427 il proseguimento del tragitto seguito dal solo Pottinger, e da pagina 434 il tragitto di Christie.

Le località sono presentate nel "Geographical Memoir" nell’ordine in cui sono state attraversate, con la distanza rispetto alla precedente località, e una brevissima descrizione del tragitto che le separa, con l’aggiunta di informazioni sulla possibiltà di trovare acqua, cibo e foraggio, dati utili per chi si avventurasse in quei luoghi.



Nel dettagliato elenco di località censite dal “Geographical Memoir of the Persian Empire” mancano le coordinate, ma per le località maggiori si possono trovare nel “Gazetteer of the Countries Adjacent to India North West”.

Nel 2010 il Gazetteer è stato ristampato dalla British Library ed è ora facilmente acquistabile anche su Amazon (clicca la copertina del libro).

Le coordinate del Gazetter rispetto a quelle di Google Maps (che usa il sistema WGS84) risultano generalmente spostate di una decina di chilometri, e alcune volte (poche) sono completamente sbagliate.


In questo sito vengono presentati solo i primi tragitti e i primi personaggi che hanno recitato la loro parte nel Grande Gioco, seguiranno altri siti dove verranno presentati alti tragitti e altri personaggi.

Personaggi principali

Henry Pottinger: (1789-1856) tenente inglese del 5th Bombay Native Infantry, in missione segreta su mandato del generale Sir John Malcolm, per studiare il territorio inesplorato del Belucistan e della Persia. Viaggia inizialmente insieme al capitano Charles Christie, travestiti da mercanti di cavalli musulmani.

Da Nushki / Nooshky, il 21enne tenente Pottinger, si dirige a ovest nella parte orientale della Persia, attraverso Kerman, Shiraz e Isfahan.

L’esplorazione è finanziata dalla East India Company che teme un’invasione francese all’India attraverso questi territori sconosciuti. Invasione che non ci sarà perché Napoleone distruggerà la sua armata nell’invasione russa nel 1812.

Una curiosa nota per gli italiani: quando Pottinger nel suo “Travels in Belochistan and Sindh” descrive l’equipaggiamento per l’avventuroso viaggio, dice:
We were also, each furnished with a considerable sum of money, in gold Venetians, [zecchini di Venezia] intended to use as a dernier resort, in case of the utmost necessity.

Alla fine della sua avventura Henry Pottinger fu poi coinvolto nella prima guerra anglo-afghana (1839-1842), nel 1846 fu promosso Alto Commissario nei territori dell’Africa meridionale, e divenne poi Governatore di Madras, nell’India sudorientale.


Charles Christie: capitano inglese del 5th Bombay Native Infantry. Inizia l’esplorazione di Belucistan e Persia insieme a Pottinger, poi a Nushki / Nooshky si separano, Christie incarica Pottinger di seguire un percorso esplorativo diverso dirigendosi prima verso sud-ovest e poi verso ovest, per accertarsi dell’esistenza di deserti che siano in grado di ostacolare la marcia di un esercito nemico. Christie invece procede verso nord, fino ad Herat / Heerat, poi piega ad ovest e attraversa il deserto centrale persiano fino a Yazd, per terminare ad Isfahan dove ritrova Pottinger.
Il viaggio di Christie è condensato in un capitolo del "Geographical Memoir of the Persian Empire", che così riporta:
Captain Christie, in the spring of 1810, passed through the heart of Seistan, in his route from Kelat, in Balouchistan, to Herat; and from this gentleman’s report to General Malcolm, it appears that from Nooshky to the banks of the Heermund, the country through which he travelled was little better than a desert, intersected with sand-hills. He, however, at no time, travelled further than twenty-five miles without meeting with water. He did not see a single town, or even a village, in the way; and the only inhabitants of this solitary wild were a few Balouche and Patan shepherds, who lived in tents pitched in the vicinity of the springs.”


Il capitolo su Christie nel “Geographical Memoir” fa riferimento al generale Malcolm, al quale Christie fa rapporto dopo la sua esplorazione.

Il generale John Malcolm (1769-1833), aiutante di lord Wellesley, viene mandato a Teheran nel 1880 per guadagnare l’amicizia dello scià. Parlava persiano e lavorava per la sezione politica della Compagnia delle Indie.

Ritorna in Persia nel 1810 per studiare il territorio che francesi e russi alleati potevano attraversare per attaccare l’India; incarica Christie e Pottinger di mappare segretamente le aree allora sconosciute del Belucistan e della Persia.


Le tappe del tragitto comune

Il tragitto comune inizia il 2 gennaio 1810, Pottinger e Christie si travestono con abiti locali per sembrare mercanti di cavalli, e partono insieme via mare da Bombay / Mumbai con un piccolo bastimento aperto. Fanno parte della spedizione anche due guide indostane e un agente di un importante mercante di cavalli indiano.
- sostano in alcuni porti come a Porebunder / Porbandar nel Gujarat, dove sbarcano l’8 gennaio, contattano persone utili al loro viaggio e ripartono il 10;
- il 15 gennaio passano per Cape Monze / Mowaree / Ras Mooaree / Ras Mauri, l’estremità occidentale della costa del Sind,
- nello stretto passaggio che separa il capo dall’isoletta di Charna / Churna / Chilney / Cheerno
- il 16 approdano finalmente a Sonmiani, un poverissimo villaggio ma importante centro commerciale con un porto sul fiume Poorally che sfocia sul mare non lontano da Karachi / Kurachee. Da questo porto partono tutte le merci per Kalat e l’Asia Centrale.

Il 18 gennaio 1810 da Sonmeany / Sonmiani proseguono via terra, in direzione nord, verso Bela, con la testa rasata, travestiti da commercianti di cavalli musulmani, senza mappa e indicazioni sul percorso da seguire attraverso lo sconosciuto Belucistan, se non le indicazioni del viaggio di Alessandro Magno attraverso l’antica Gedrosia nel 325 a.C.;
- passano per Lyaree / Liari / Lyari, nel Belucistan, ancora nell’estuario del Poorally;
- poi la cittadina di Ootul / Uthal, fra campi di grano e cotone, acqua eccellente in pozzi molto profondi;
- il 21 sono a Wareara / Wareeara / Wayara, un posto miserabile secondo Pottinger, una dozzina di case, anzi, delle povere tettoie, e in una di queste passano la notte;
- il 22 sono a Bela / Bayla, capitale della provincia di Lus; sono ben accolti e si fermano per qualche giorno visitando i dintorni e raccogliendo informazioni;
- il 4 febbraio, dopo un lungo e faticoso viaggio fra pianure e montagne, arrivano a Khozdar, cittadina da circa 500 case, circondata da un muro di fango, è l’occasione per fare rifornimento prima di ripartire;
- il 7 febbraio, dopo una notte così fredda che ha gelato le loro riserve di acqua, e con i cammelli esausti, arrivano a Surab / Soherab / Sooriab / Sohrab;
- il 9, dopo una marcia di 25 miglia da Rodenjo (per Pottinger solo qualche miserabile capanna), arrivano a Kalat / Kelat / Qilat, capitale del Belucistan;
- a Kelat si fermano a lungo, contattano molte persone, hanno alcuni problemi, poi finalmente il 6 di marzo lasciano la città, attraversano alcuni villaggi, valichi, gole, in un clima freddissimo
- e il 9 marzo arrivano al punto nodale di Nushki / Nooshky dove si separano per continuare su due tragitti esplorativi diversi.

Le tappe del tragitto di Charles Christie

Il tragitto di Christie inizia a Nushki / Nooshky, da dove parte il 22 marzo 1810, diretto verso nord-ovest, in una giornata scura, con vento caldissimo e molesto, nuvole, lampi, e la tristezza di Pottinger che lo vede partire,
- attraversa il fiume Helmand, passa per la cittadella di Ferrah / Farah, descritta come ampia, fortificata e collocata in una fertile valle con un fiume;
- nord per Herat / Heerat, la capitale del Khorasan, raggiunta il 18 aprile 1810, città così ben fornita di acqua che ogni casa ha una sua fonte;
- ovest per Ghoorian / Ghorian, ampia città con abbondanza di acqua, grano e foraggio;
- sempre ovest per Khvaf / Khaff, piccola città ma ben fornita di grano e acqua, con coltivazioni e giardini nelle vicinanze;
- poi Dizuk, un distretto di sette o otto villaggi, fertile e popoloso;
- arriva a Tabas, la prima città importante, qualche commercio con Herat e Yezd;
- poi Posht / Pooshte Badam, ampio villaggio ben fornito di tutto;
- piega a sud-ovest per Saghan / Saghand, coltivazioni e merci di tutti i tipi, acqua buona;
- poi Rezab / Rizab, dice Pottinger che qui si trovano una buona locanda, foraggio e acqua cattiva;
- quindi Kharanaq / Kharanee / Kharani;
- arrriva alla città di Yazd / Yezd descritta come molto ampia, popolosa, situata al confine di un deserto sabbioso, sicura e quindi apprezzata dai mercanti;
- nord-ovest per Myboot / Meybod, il "Memoir" la descrive antica, cento cinquanta case, metà in rovina;
- ed infine Isfahan / Ispahan dove finalmente ritroverà Pottinger.

Le tappe del tragitto di Henry Pottinger

Il tragitto di Pottinger inizia a Nushki / Nooshky, da dove il 25 marzo 1810, tre giorni dopo Christie, parte in fretta e furia per non essere arrestato,
- direzione sud-ovest passando per Kharan, capitale del distretto e famosa per la qualità dei cammelli;
- poi ad ovest per Jalk / Jalaq / Jaleq, città di predoni che non esiterebbero a derubare vicini di casa e famigliari;
- nonostante la forte febbre degli ultimi giorni, e le forti piogge, giunge a Sarawan, piccolo centro fortificato con mura di fango;
- il 15 aprile arriva a Bampur / Benpur / Bunpoor, luogo piccolo e malmesso per Pottinger;
- 1l 19 proseguendo verso nord arriva a Bazman / Basman, sede del Sirdar Moorad Khan, il 21 riparte;
- il 23 aprile arriva a Rigan / Regan, villaggio fortificato con alte mura di fango, riparte il 25;
- Il 28 arriva a Bam / Bumm, città così ben fortificata che Pottinger la considera la più difendibile della Persia;
- il 3 maggio arriva a Kerman, è qui che Pottinger e Christie avrebbero dovuto incontrare il generale Malcolm, che però non c’è;
- il 25 maggio, visto che Christie no arriva, Pottinger si aggrega ad una carovana diretta a Shiraz, passa per Meenan / Masinan;
- poi per Robat;
- il 5 di giugno 1810 arriva alla grande Shiraz / Sheeraz e va a presentarsi nel palazzo di Mohummud Nubee Khan;
- riparte l’11 verso nord per Zergan / Zarghan, città che Pottinger trova molto bella;
- poi la mitica Persepolis, con due giorni di sosta per ammirarla;
- ancora nord al caravanserraglio di Yezde Khast / Izad Khast, nuovo e in eccellenti condizioni per Pottinger, mentre gli altri sulla stessa strada li trovava malmessi;
- e il 27 giugno completa il suo viaggio a Isfahan / Ispahan dove finalmente ritroverà Christie, era il 30 giugno 1810.

Il risultato dell’esplorazione

Come scritto in un recente libro della professoressa Beatrice Nicolini
Terrae Nullius: Viaggi tanto per terra quanto per mare l’esplorazione di Henry Pottinger aveva portato alla conclusione che era infondata la paura degli inglesi che un esercito europeo potesse attraversare il Baluchistan per invadere l’India:

la povertà delle risorse idriche e ambientali avrebbe impedito ogni rifornimento; fra l’altopiano del Sarhadd a nord-ovest e le zone appartenenti al Khanato di Kalat vi era il deserto.

A sud di esso il clima invivibile della regione del Makran avrebbe sterminato in breve tempo un contingente europeo; le catene montuose che attraversano il Baluchistan avrebbero infine isolato un esercito da ogni comunicazione con le aree circostanti.


COSA LEGGERE

Peter Hopkirk, l’autore del libro usato in piccola parte per questo sito, ha scritto altri interessanti libri,
qui ne cito un paio fra quelli tradotti in italiano e ambientati nella stessa area geografica del "Grande Gioco":

--- Diavoli stranieri sulla Via della Seta: La ricerca dei tesori perduti dell’Asia Centrale

--- Alla conquista di Lhasa

(Clicca le copertine dei libri per una breve descrizione)

L’area geografica del Grande Gioco, è anche l’area geografica delle varie Vie della Seta,
sulle quali ci sono due interessanti libri di Peter Frankopan, storico di Oxford e scrittore inglese:

--- Le Vie Della Seta, la visione storica fino ai giorni nostri;

--- Le Nuove Vie Della Seta, gli sviluppi attuali e le inevitabili conseguenze nel futuro prossimo.

--- interessante anche il libro di Tim Marshall Le 10 mappe che spiegao il mondo, dove fra le mappe non poteva mancare l’Asia Centrale e come la sua geografia abbia influenzato la storia e le vicende che in quei luoghi si sono svolte.

(Clicca le copertine dei libri per una breve descrizione)

Per tutti i libri suggeriti in questo sito si possono vedere le descrizioni cliccandone la copertina,
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