Beirut

Beirut. Museo Nazionale.

Il Museo Nazionale di Beirut prende corpo nel 1919 quando un ufficiale francese, Raimond Weill, mette a disposizione una sua piccola raccolta di antichi manufatti. Qualche anno dopo il Comitato Fondatore raccolse i fondi per far proprio un terreno accanto all'ippodromo e i lavori per quello che divenne poi il museo iniziarono e si conclusero negli anni '30. Di li fino al 1975 sostegno e passione - sia pubblica sia privata - contribuiono ad una crescita e successo pressoché costanti. Con la guerra civile iniziarono gli anni cupi. Il Museo chiuse i battenti e tutti gli sforzi furono concentrati ad evitare razzie e distruzioni. Perdipiù, l'edificio museale stesso si trovò a essere proprio sul tracciato della linea di demarcazione (Green Line) che divideva la capitale in Beirut ovest e Beirut est. I reperti più piccoli e preziosi furono nascosti nei magazzini sotterranei e persino murati così da poter essere auspicabilmente introvabili. Altri pezzi più voluminosi furono insabbiati ed in taluni casi persino ingabbiati in strutture di legno che poi a loro volte vennero annegate nel calcestruzzo. Nonostante le cautele, all'inventario del cessate il fuoco nel '91 la situazione si rivelò comunque drammatica: incendi e crolli avevano distrutto o danneggiato irrimediabilmente parte del materiale. Per qualche anno i problemi della ricostruzione del tessuto sociale ed urbano furono ritenuti prioritari rispetto a quelli della rinascita culturale. Solo nel 1995 si comincò con l'opera di ripristino. Il Museo riaprì al pubblico l'8 ottobre del 1999.
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