La via per Isfahan

Dasht-e Kavir.

il grande deserto salato, prende il nome dalle paludi salate (kavir) presenti nel deserto. Molto arido con temperature che possono raggiungere i 50 gradi, a la differenza fra giorno e notte può raggiungere i 70 gradi. Funestato da violenti tempeste che possono erigere colline di sabbia alte 40 metri.

Nel libro La via per Isfahan di Gilbert Sinoué il deserto è così raccontato:
«Che cos’è?» chiese Abu Sahl preoccupato.
«Il soffio dei centoventi giorni», rispose inquieta la guida. «È una tempesta di sabbia che soffia solo durante l’estate e può raggiungere velocità incredibili. Mi hanno raccontato che, nella regione del Sistan, riesce a spostare le case».

In pochi istanti, i tre viaggiatori furono avvolti da un turbine irresistibile. Con violenza inaudita, milioni di granelli si abbatterono sulle bestie e sugli uomini, frustando e torturando le zone più segrete della pelle. Le ondate di sabbia si susseguivano e le raffiche si scatenavano senza pietà, sconvolgendo ogni cosa al loro passaggio.
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