Gertrude Bell - Da Gerusalemme a Petra

Monte Nebo e Pisgah.

Da una lettera di Gertude del 21 marzo 1900:
Mi sono svegliata questa mattina all’alba con un forte vento che portava nuvole da est. Alle 7 cominciò a piovere, ma iniziai comunque la salita per la cima di Siagheh, che è Pisgah, mandando gli altri direttamente a Madeba.

Ho potuto vedere da qui due dei luoghi da cui Balaam
[indovino e stregone menzionato nel Pentateuco] avrebbe tentato di maledire Israele, e alle mie spalle giaceva il terzo, Nebonaba in arabo. La leggenda di Mosè è molto toccante.

Mi fermai sulla cima del Pisgah e guardai verso la meravigliosa valle del Giordano, il mare azzurro e le colline brulle, velate e abbellite dalle nuvole e pensai che fosse una delle storie più patetiche che siano mai state raccontate.

Mi sono quindi diretta verso il Nebo, con le nuvole che mi seguivano e inghiottivano l’intero Ghor
[la pianura del Giordano].

Quando ho lasciato il monte Nebo ha iniziato a piovere a dirotto. Sono arrivata a Madeba verso le 11:30, bagnata.


Nella foto Giovanni Paolo II al Monte Nebo, la collina dalla quale Mosé vide la Terra Promessa prima della sua morte, come raccontato nel capitolo 34 del libro del Deuteronomio.
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