Siria e Giordania

Siria e Giordania; da Aleppo ad Aqaba

La linea di circa 750 km nord-sud, che unisce idealmente il nord siriano dell'antica Aleppo e il profondo sud giordano di Aqaba sembra fatta apposta per calamitare attorno a sè una una quantità di testimonianze millenarie concentrate in una superficie relativamente contenuta.

In realtà il viaggio qui suggerito, che percorre Siria e Giordania con due possibilità di uscita in Libano (Baalbek) ed in Israele (Gerusalemme), di kilometri ne macina più del doppio dato che un po' a est e un po' a ovest di quella verticale immaginaria ci sono luoghi che vale la pena di intercettare. Palmyra (Siria) è la località più decentrata rispetto all'asse del percorso; la si vede a est, sulla mappa. In breve, gli snodi suggeriti per sommi capi sono questi: si atterra in Siria (Aleppo), poi per via terrestre Libano e rientro in Siria; si scende in Giordania, poi Gerusalemme e rientro in Giordania giù fino ad Aqaba. Rigorosamente da nord a sud.

PASSAPORTO, TIMBRI E ITINERARIO - A causa dell'embargo, non è possibile entrare in Siria o in Libano con un passaporto timbrato in Israele o timbrato in uno dei valichi di frontiera tra Giordanie e Israele o Egitto e Israele. Volendo quindi includervi Gerusalemme è necessario cominciare il tour dalla Siria col passaporto "pulito" (nessuna traccia di visti israeliani, neanche fossero di anni addietro) e lasciarsela alle spalle - lasciarsi alle spalle anche il Libano - senza la necessità di ritornarvici. Passare il confine tra Siria e Giordania non rappresenta alcun problema. Per la exit to Jerusalem (dalla Giordania) la parola magica è King Hussein Bridge (detto anche Allenby Bridge), il varco più frequentato dai turisti per uscire in Israele e ritornare in Giordania senza particolari preoccupazioni. Mal che vada c'è sempre lo Sheikh Hussein Bridge, altro crossing tra Giordania e Israele; una novantina di kilometri a nord dell' Allenby. Fa orari più ampi (anche il venerdì e il sabato - giornate a rischio durante il Ramadan) ma è più lontano da Gerusalemme e da Amman. Basta saperlo e traguardare il proprio itinerario in base a questa alternativa.

Le regole dell'embargo che alcuni paesi della Lega Araba hanno sollevato nei confronti di Israele sono ferree: in Siria e in Libano è opportuno non manifestare l'intenzione di visitare Israele dato che per questo solo fatto si potrebbe rischiare di essere accompagnati alla frontiera (di fatto, espulsi) con seccature a non finire. Preziose indicazioni a proposito di visti, accorgimenti e trasporti si possono trovare all'indirizzo http://www.jordanjubilee.com/travelme/toisrael.htm Gli orari dei terminal di frontiera - orari che dovrebbero essere quelli *ufficial* - sono elencati nel sito dell' Autorità Aeroportuale Israeliana http://www.iaa.gov.il/Rashat/en-US/Rashot ma non si può mai sapere... Capita ad esempio che l' Allenby, di venerdì e sabato, chiuda addirittura alle 11 (del mattino); tutto l'anno, stando al alcuni. Solo durante il Ramadan, stando ad altri. Da notare che non v'è certezza nemmeno chiedendo agli addetti che operano i controlli al confine. Sembra non sappiano garantire orari nemmeno un giorno per l'altro. Come dipendesse da fatti contingenti, imprevedibili a priori. Morale: meglio non servirsi dell'Allenby il venerdì e il sabato. Se proprio occorre, meglio la mattina prima delle 11. E se proprio capita di trovarsi il passaggio sbarrato, si sappia di poter raggiungere l'altro valico terrestre Giordania-Israele; percorrendo 85 km circa in direzione nord - paralleli alla valle del Giordano - sino allo Sheikh Hussein Bridge Crossing che sembrerebbe offrire un'operatività più regolare.

L'Allenby - si sente dire - è un confine con la Palestina. Lo Sheikh Hussein è un confine con Israele. In questo sottile distinguo - che formalmente non dovrebbe esistere - si percepisce una malcelata discriminante tra il traffico turistico e il traffico business. Il turista può sopportare qualche inconveniente, il traffico merci no.

SIRIA - Da Malpensa si può arrivare ad Aleppo (Aeroporto di Nejrab ALP) con un volo Turkish Airlines. La città merita un giorno pieno (due notti); uscendo dal lato occidentale ci si può inserire nella 62 e percorrere una trentina di km in direzione di San Simeone (il luogo più a nord di questo viaggio, vicino al confine turco), visitare il Monastero e ritornare sui propri passi - tornare praticamente ad Aleppo - riprendendo poi la 5 in direzione sud.

Si arriva - dopo 135 km - ad Hama, città delle norie, enormi ruote idrauliche di legno che servivano a prelevare dal fiume Oronte l'acqua necessaria a frutteti e giardini. Oggi, le norie girano ancora ad uso e consumo dei soli turisti.

Si prosegue per Homs (altri 45 km) e di li due fughe: una ad ovest, poco meno di 50 km e si arriva alla cittadella medioevale di Krak des Chevaliers, ed una più impegnativa ad est (150 km), per raggiungere Palmyra (da non perdere).

Da Palmyra, percorrendo la 7 e poi la 2, in direzione sud-ovest dopo circa 220 km si arriva a Damasco e qui ci si ferma due o tre notti, o almeno quel tanto che basta per visitare i punti di interesse salienti: la Grande Moschea degli Omeyyadi (o Umayyad che dir si voglia) , il Palazzo Azem e i souk coperti della città antica. Il Museo Archeologico Nazionale può lasciar delusi.

EVENTUALE USCITA IN LIBANO - Da Damasco (Siria) dopo 45 km circa si arriva alla dogana siriana; si prosegue poi in direzione del varco libanese di Masnaa. Subito oltre il confine, a soli 5 km, le rovine di Anjar e dopo altri 45 km la notevolissima Baalbek (il Tempio di Bacchus merita da solo lo sforzo dell'escursione). Di li percorrendo circa 80 km si giunge sulla costa, a Beirut. Sulle alture di Harissa si gode di una bella vista della capitale libanese.

ANCORA IN SIRIA - Rientrati in Siria dall'eventuale exit to Baalbek & Beirut, ci si ritrova inevitabilmente nei pressi di Damasco (da Beirut a Damasco si percorrono 100 km circa) e si riparte in pratica dalla capitale per scendere di altri 100 km sino allo svincolo per Bosra; di li, in poco meno di 30 km - percorrendo la 109 - si arriva al magnifico Teatro Romano. Altro modo per scendere da Damasco a Bosra è percorrere i 130 km della più lenta ma interessante 110 (lungo questa via, si possono visitare Shabha e Qanawat).

Conclusa la visita di Bosra ci si deve immettere sulla 109, arrivare all'autostrada 5, attraversare il centro abitato di Dar'a (si saranno così percorsi circa 40 km) e dirigersi verso il confine con la Giordania (dalla siriana Dar'a il varco è a soli 5 km).

GIORDANIA - Passata la frontiera tra Siria (Daraa) e Giordania (Ramtha) dopo 160 km circa si giunge a Jerash, antica città romana di Gerasa. Merita una notte. L'indomani, ancora 50 km verso sud e sarebbe la volta di Amman (capitale priva di particolari attrattive), ma da Jerash è preferibile puntare invece direttamente verso il confine con Israele e raggiungere - dopo circa 70 km - l'Allenby Brige Terminal, ovvero il King Hussein Bridge Crossing.

USCITA A GERUSALEMME - Lasciata alle spalle la Giordania, dal valico di Allenby a Jericho il passo è davvero breve (8 km) e ci si infila poi nel Wadi Kelt (deserto della Giudea) per altri 10 km così da immettersi nella 1 che in 15 km arriva alle porte di Gerusalemme.

RIENTRO IN GIORDANIA Si rientra in Giordania ripercorrendo la stessa strada fatta all'arrivo (35 km circa da Gerusalemme fino al confine) e quindi si fa rotta in direzione sud percorrendo la 65 per 80 km la sponda orientale del Mar Morto (sulla strada, il Wadi Mujib) sino allo svincolo di Al Mazraa che porta - macinati altri 27 km - alla Fortezza di Karak.

Da Al Karak è meglio evitare i tortuosi percorsi alternatvi della 35, tornare invece sulla 15 (da Karak la si ritrova dopo 33 km) e percorrerla per 90 km in direzione sud sino allo svincolo per il Wadi Musa e Petra. A Petra, dallo svincolo autostradale, si arriva percorrendo altri 50 km. Due giorni nella città millenaria per eccellenza non sono certo troppi; Petra, insediamento nabateo, destinazione clou del viaggio.

Da Petra si scende lungo la 35 per 38 km circa, sino a ritrovare la 15 e percorrerla in direzione sud per altri 42 km sino alle porte del Wadi Rum, il deserto di Lawrence d’Arabia. Dal Wadi Rum Visitor Centre partono - tra le altre - le escursioni con le jeep la gola di Al Khazali. Si può dormire nei pressi del Villaggio di Deiseh che offre una discreta ricettività disponendo di diversi campi tendati (Zuweidah Camp, Captain's Camp e Albasha Camp).

Dal Wadi Rum, rientrati sulla 15, ad Aqaba si arriva facendo rotta verso sud per altri 40 km circa. Estremità meridionale della Giordania, che si affaccia sul mare dell' omonimo golfo, Aqaba ha un aeroporto internazionale AQJ dal quale una delle possibilità è volare al Cairo.

CHIUDERE IN BELLEZZA - Arrivati ad Aqaba, il viaggio in Siria e Giordania potrebbe dirsi compiuto ma a non averne abbastanza l'Arava Crossing (confine Giordania-Israele) apre sulla città di Eilat. Ci si trova così ancora in territorio israeliano.

ANCORA ISRAELE - Eilat, che come l'Aqaba giordana, si affaccia sul mare, dispone anch'essa di un aeroporto (ETH). Da Eliat centro, a 6 km in direzione del vicinissimo confine con l' Egitto, il mare più bello è quello in prossimità dell'Orchid Hotel e dell'Acquarium, con tanto di vetrate sottomarine affacciate sul reef corallno; ma la spiaggia è rossastra, scura e sassosa.

SINAI (EGITTO) - Il confine tra Israele ed Egitto è a meno di 10 km a sud di Eilat, a Taba: di qui si percorre la Nuweiba Taba Road lungo la costa orientale della penisola del Sinai con gli azzurri del reef a catturare continuamente l'attenzione. Percorsi soli 6 km dalla frontiera di Taba, si vede in mezzo al blu, a 250 metri dalla costa, la Pharaon Island e il rudere del Castello di Saladino. Altri 5 km e la strada rientra per disegnare il profilo del Fyord Bay, una spettacolare insenatura - deserto e acqua chiara. Ancora 40 km in direzione sud e nell'entroterra, a 15 km dal mare, ci si può addentrare nel torrido e magnifico Coloured Canyon. Ritornati sulla Nuweiba Taba Road, una volta giunti al centro balneare di Dahab, si può risalire verso nord per circa 8 km lungo una strada (sterrata nell'ultimo tratto) che corre accanto al mare sino ad arrivare al Blue Hole, un buco tondeggiante di circa 60 metri di diametro, aperto nel reef a pochi passi dalla riva. Ripresa l'arteria principale in direzione sud, si deve scendere sino a Sharm, per ritrovare un aeroporto internazionale così da volare al Cairo oppure rientrare in Europa.

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