Galapagos

Le Galapagos di oggi

Un arcipelago, il primo ad essere dichiarato world heritage dall'Unesco nel 1978; poco più di una ventina di isole (contando anche quelle minuscole, che a vederle paiono poco più di uno scoglio); note in tutto il mondo sia per la loro bellezza sia per gli studi di Charles Darwin che veleggiando da queste parti nel 1835, trasse quelle conferme che lo portarono poi ad elaborare la teoria dell' evoluzione.

Darwin alle Galapagos

In realtà il passaggio di Darwin alle Galapagos fu piuttosto frettoloso se si considera che in quelle isole - alle quali il sentir comune sembra voler collegare tutta la sua storia e tutte le sue scoperte - lo studioso ha trascorso solo cinque settimane; nulla se paragonate all'intero viaggio durato più di cinque anni. Dai diari suo e del comandante Fitzroy è stata realizzata una mappa dell'itineraio del Beagle.

Tutte (o quasi) le isole dell'arcipelago delle Galapagos

Di tutte le venti e più isole, la più animata e trafficata in senso turistico è (1) Santa Cruz che fa perno sul centro abitato di Puerto Ayora (15.000 abitanti); il canale di Itabaca la divide a nord da (2) Baltra, l'isola dell'omonimo aeroporto che collega le Galapagos alle città del continente (Quito e Guayaquil; un'ora e mezza di volo). (3, 4) Seymour e Mosquera sono quasi un tutt'uno con Baltra, gli stanno a nord separate da breve un tratto di mare. A 300 metri dalla costa costa orientale di Santa Cruz ci sono le isole (5, 6) Plazas (Sur e Norte); ben più distante, a 10 miglia sud-est (17 kilometri), si trova invece (7) Santa Fe (Barrington), che ha sul lato nord una splendida baia con acque azzurre, riparate e tranquille; paradiso dello snorkeling.

Dal lato opposto di Santa Cruz, a occidente, l'inaccessibile e anche per questo poco nominata (8) Pinzon (ovvero Duncan), una sorta di isola-laboratorio votata alla riproduzione delle tartarughe giganti e per questo motivo inavvicinabile.

A nord di Santa Cruz, (9) Santiago, una grande isola la cui notorietà è però surclassata dalla piccola scheggia che le sta a meno di 300 metri: (10) Bartolomé, la più spettacolare di tutte, almeno dal punto di vista geologico-paesaggistico. (11, 12) Rabida e Chinese Hat (Sombrero Chino) sono altri due tasselli staccatisi a sud di Santiago.

Un altro grande centro abitato - secondo solo a Puerto Ayora, è Puerto Baquerizo Moreno (8000 abitanti circa) capoluogo di (13) San Cristobal, dove c'è l'altro aeroporto dell'arcipelago (anche da qui si arriva e si riparte per il continente).

La più grande delle isole dell'arcipelago delle Galapagos è (14) Isabela, che ha in Puerto Villamil il terzo - in quanto a popolosità - dei centri abitati delle isole del parco; nei pressi di Punta Vincente Roca passa l'equatore. La più antica è (15) Floreana, la più verde, ed è anche una delle più visitate (un passaggio a Floreana lo si trova sempre) nonostante richieda circa tre ore di navigazione da Puerto Ayora, facendo decisa rotta verso sud.

Detto sin qui delle isole centrali (centrali rispetto a Santa Cruz) ,dove si concentra gran parte dell'andirivieni turistico, rimangono da nominare quelle più defilate, ovviamente meno frequentate. A ovest di Isabela, a meno di cinque kilometri dalle sue coste, c'è l'appartata (16) Fernandina, un'isola vulcanica che nell'aprile del 2009 ha ricominciato a dare segni di vitalità. E' letteralmente celata alle rotte turistiche più frequentare dall' abbraccio della grande superficie di Isabela che sembra tenerla involontariamente in disparte, a ovest. Fernandina è in pratica raggiunta solo dai tour in crociera.

Al margine sud orientale del quadrante geografico delle Galapagos si trova la raccolta (17) Espanola, anch'essa appannaggio dei soli croceristi mentre, praticamente sul lato opposto di quell'ideale quadrilatero, emergono le isole più piccole, le sole ad essere per intero a nord dell'equatore: (18) Darwin (un puntino di 1000 metri di diametro), l'isola di (19) Wolf, e il trittico (20, 21, 22) Pinta, Marchena e Genovesa, anche loro un po' perse verso nord.

Qualche termine essenziale per comprendere le offerte dei tour operators

  • crociera: si viene accolti all'aeroporto e subito trasferiti sull'imbarcazione dove si trascorrerà gran parte del tempo. Il trattamento è necessariamente full board, si dorme in cabina, e la classe dello yacht determina la qualità del servizio: dal turistico al luxury. Barche piccole ed agili riescono ad insinuarsi laddove le grandi navi non possono arrivare. Da un lato la raggiungibilità di alcuni specchi d'acqua, dall'altro il comfort. Ben inteso: dalla grande nave si può sempre arrivare ovunque con un piccolo battello pneumatico, ma una nave all'ancora in rada, con il mare mosso e 100 ospiti da far scendere a terra non s'è mai vista.
  • island hopping: arrivati su un'isola che possiamo definire di partenza, vi si trascorrono una, due o più notti in hotel, passando poi ad un'altra isola per qualche altro giorno e poi ad un'altra ancora. Si dorme sempre sulla terra ferma e di giorno, in barca o a piedi, si visita tutto quello che l'isola ha da offire in sè o nelle immediate vicinanze. Va detto che solo alcune delle isole dell'arcipelago si prestano all'island hopping; escuse per ovvii motivi quelle disabitate, ad offrire un minimo di ricettività sono solo Santa Cruz (Puerto Ayora), Isabela (Puerto Villamil), Floreana (Puerto Velasco Ibarra) e San Cristobal (Puerto Baquerizo Moreno). Dato che sono le uniche dotate di un aeroporto che le colleghi al continente, l'island hopping alle Galapagos può cominciare o finire solo a San Cristobal e Santa Cruz.
  • panga ride: giunti con l'imbarcazione "grande" in prossimità dell'isola o dell'insenatura da visitare, gli ospiti vengono trasferiti - a gruppi di una dozzina di persone max - su un battello pneumatico più piccolo (il panga, appunto) così da poter scorrazzare laddove il battello più ingombrante non potrebbe arrivare oppure trovare un approdo (di solito una spiaggia o un piccolo pontile) dove sbarcare.
  • dinghy ride: l'imbarcazione procede sotto costa con le dovute cautele seguendo il più vicino possibile il profilo della terraferma. E' un'alternativa meno laboriosa del panga ride, praticata laddove il tratto da percorrere non sia troppo frastagliato e il fondale sia sufficientemente profondo e sicuro per la navigazione di barche anche relativamente grandi e pesanti.
  • dry landing: si sbarca scendendo direttamente a terra dall'imbarcazione, senza porre neanche un piede in acqua, di solito grazie ad un pontile o ad una spiaggia facilmente accessibile dai panga.
  • wet landing: si sbarca con qualche minimo disagio collegato alla necessità di bagnarsi - tanto o poco - dai piedi sin su alle ginocchia e oltre. Raramente un wet landing richiede un tratto a nuoto e quindi il bagno completo (in tale evenienza, il tour operator lo mette sempre in evidenza nella stesura del programma).
  • snorkeling: forniti direttamente a bordo, mashera, boccaglio e (a volte) pinne e giubbottino salvavita consentono di immergersi nel vivo dello spettacolo che molto spesso offre i suoi spunti migliori in acqua. Non vi sono particolari pericoli ma ...mai da soli, sempre con le guide, che vanno diligentemente ascoltate. Le rocce e le correnti rappresentano un potenziale pericolo molto più degli squali e delle murene.

Visitare le Galapagos: crociere, island hopping e daily tours

Non esiste - per fortuna - un ideale unico modo per visitare le isole. Sulla questione crociera vs hotel o lodge sulla terra ferma (land-based tours) esistono diverse correnti di pensiero. C'è anche chi sostiene l'opzione mista (un po' e un po'). Che dire delle crociere? Il pernottamento a bordo di un'imbarcazione implica il tutto servito (colazione, pranzo e cena) e quindi - a parità di trattamento - costa mediamente di più di una notte in un lodge. Ma non è questo il punto: nelle crociere brevi (tre o quattro notti) è probabile che le isole toccate dal programma siano in buona sostanza quelle stesse isole visitabili con l'island hopping o con i daily tours. Non basta essere in crociera per essere padroni del proprio tempo: non c'è modo di fermarsi qualche ora in più in un determinato luogo, anche questo fosse ritenuto da tutti i partecipanti il paradiso terrestre.

Gli yacht hanno un itinerario e un calendario da rispettare scrupolosamente in quanto autorizzato e supervisionato dalle Autorità del Parco. Nelle crociere, la notte viene spesso sfruttata per trasferirsi da un'isola ad un'altra: l'immancabile rollio e beccheggio dell'imbarcazione può disturbare il sonno. La convivenza con altri turisti è sempre coatta e gli esiti sono incerti: discreti, esuberanti, piacevolissimi, chiaccheroni, noiosi, spocchiosi, invadenti; i compagni di viaggio sono come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita. Ci si può difendere chiudendosi nella propria cabina ma non è cosa che aiuti il buon umore.

Estratta da un programma tipo, ecco una di quelle giornate "esclusive", prerogativa dei soli tour in crociera, che valgono (o almeno, richiedono) un pacchetto all-inclusive.

Mercoledì, mattino: Gardner Bay. L'isola Española (chiamata anche Hood) è la più meridionale delle isole dell'arcipelago e abbonda di vita animale. E' qui che vivono e si moltiplicano migliaia e migliaia di waved albatros. La baia è caratterizzata da fondali azzurri e un incantevole arenile di sabbia bianca colonizzato da un gran numero di leoni marini. E' il luogo ideale per lo snorkeling o anche per il semplice relax sulla spiaggia. Hilights: leoni marini, squali pinna bianca, pellicani, fringuelli di Darwin (Darwin finches), mocking birds e piccoli wading birds. Nel pomeriggio: Suarez Point: (il capo all'estremità ovest di Española) uno dei più apprezzati spot dell'intero arcipelago. In una piacevole passeggiata di circa 3 kilometri è possibile avvistare sule dai piedi azzurri ed albatross arrivando poi ai famosi "blowhole" dove le acque dell'oceano sembrano risorgere impetuose dalle spaccature nelle rocce con un potente getto verso il cielo. Il paesaggio è superbo. Hilights: Hood mocking bird, nazca boobies, sule dai piedi azzurri (blue footed boobies), iguana marini, albatross (da aprile a dicembre), leoni marini, falchi e fringuelli delle Galapagos.

Per contro, sempre estratta dallo stesso programma (tour in crociera), ecco una di quelle giornate che possono essere organizzate anche da chi preferisse una vacanza più "terrestre" dormendo la sera nei lodge.

Venerdì mattino: Santa Cruz, visita alla Charles Darwin Research Station che consente di avvicinare le tartarughe giganti e comprendere le finalità del loro allevamento in cattività. In questo centro vive anche l'ultimo esemplare di tartaturga gigante peculiare dell'isola di Pinta: si tratta di Lonesome George che in mancanza di una compagna della stessa specie rappresenta inevitabilmente il capolinea della sua linea evolutiva. Dopo la visita al Darwin Centre ci sarà l'opportunità di una piacevole passeggiata dedicata allo shopping per le strade di Puerto Ayora. Venerdì pomeriggio: South Plaza: attraversata una distesa di cactus (Opuntia Cacti) è praticamente certo riuscire a scorgere una folta schiera di leoni marini, iguana di terra e molte specie di uccelli. Dalle scogliere sul lato sud, raggiungibili con un facile passeggiata, si gode di una bella vista sull'oceano.

Il fattore etico

Last but not least:, c'è un fattore etico: le company, gli armatori proprietari degli yacht autorizzati a commercializzare le crociere, lasciano in Ecuador solo una minima parte dei loro introiti. Lo sfruttamento intensivo di un Patrimonio dell' Umanità richiederebbe forse qualche deroga alle dure leggi della domanda e dell'offerta. D'altra parte, l' Ecuador è un paese dolarizado (dal 2000, la moneta ufficiale è il dollaro Usa - presupposto neanche tanto implicito di un protettorato americano sul business). Dormire nei lodge, cenare nei ristoranti, acquistare un daily trip in loco lascia forse nelle tasche della povera gente qualche dollaro in più rispetto alle opzioni "luxury", tutto incluso e tutto prepagato.

Española, bella e (quasi) impossibile Lo si evince dagli esempi sopra ma è opportuno sottolinearlo: alcune isole (e alcuni spot di isole di per sè "facili" da raggiungere) sono visitabili solo in crociera. Un esempio per tutti: nonostante relativamente prossima alla grande e frequentata San Cristobal, Espanola non può essere raggiunta - dati i vincoli delle Autorità - se non da alcuni yacht autorizzati. Nessun daily tours vi ci porterà e attenzione, non tutte le crociere hanno la licenza per sbarcarvici. Ovviamente sull'isola non v'è forma alcuna di ricettività turistica.

In barca a vela?

Che dire delle Galapagos in barca a vela? Molto suggestiva l'idea; raccontarlo agli amici sarà una piccola grande soddisfazione supplementare ma alle Galapagos i venti sono alquando deboli e le vele spiegate dei lussuosi catamarani sono più che altro dimostrative. Vengono utilizzate di rado e solo per non deludere del tutto le aspettative degli ospiti a bordo. La realtà è che si viaggia quasi sempre a motore. Quanto ai programmi, valgono le considerazioni di cui sopra.

In mare di giorno, sulla terra ferma la sera: gli hilights di Floreana, Isabela, Santa Fe, Plaza, Seymour, Bartolomé

Che dire degli altri modi di girare le isole? Santa Cruz, oltre a offrire di per sè molti spunti paesaggistici, è anche la migliore base strategica per l' island hopping inteso come il "saltare" di isola in isola, pernottando comunque sulla terra ferma in quei pochi centri abitati in grado di offrire ricettività, ancorchè spartana: Isabela, San Cristobal e Floreana, oltre che a Santa Cruz, ovviamente. Puerto Ayora è un hub buono anche e soprattutto per i tour giornalieri con partenza di buon mattino e rientro nel tardo pomeriggio, prima che faccia buio. La peculiarità di Santa Cruz sta nella logistica del suo capoluogo: da Puerto Ayora si arriva infatti velocemente - per via terrestre - al canale di Itabaca da dove via mare si apre il ventaglio nord delle possibilità: Bartolomé, Santiago, Chinese Hat (Sombrero Chino), North Seymour e Rabida. Per contro, direttamente dal molo di Puerto Ayora partono le imbarcazioni volte a raggiungere le isole del ventaglio sud: Isabela, Floreana, Santa Fe e San Cristobal. I prezzi di queste escursioni variano dai 50 ai 150 dollari a persona in base alle distanze e alla qualità dello scafo e dei servizi offerti a bordo. Ecco i principali hilights delle diverse destinazioni:

  • Day Tour @ Isabela, cosa vedere: il lago dei fenicotteri rosa, il centro di allevamento delle tartarughe, gli squali pinna bianca nel reef davanti a Villamil, pinguini delle Galapagos e leoni marini
  • Day Tour @ Floreana, cosa fare e cosa vedere: nelle highlands dell'entroterra l' asilo della Pace (una centro di riproduzione delle tartarughe giganti non lontano da una sorgente d'acqua dolce che ha dato il via al primo insediamento umano dell'isola). Lungo la costa: la loberia (leoni marini a perdita d'occhio), il post-office, snorkeling nella Corona del Diavolo, un piccolo cratere semi-sommerso a 400 metri circa dalla propaggine nord dell'isola, con pesci a migliaia, tartarughe e squali pinna bianca. Sempre sul versante settentrionale: il Cormorant Point (spiaggia di sabbia e laguna con fenicotteri rosa).
  • Day Tour @ Santa Fe, cosa fare e cosa vedere: giro intorno all'isola, snorkeling, kayaking. Eventualmente - nel pomeriggio, sulla via del ritornno - El Garrapatero Beach (anche qui c'è la possibilità di vedere qualche oramai raro fenicottero).
  • Day Tour @ Bartolome, cosa fare e cosa vedere: paesaggio lunare, crateri e rocce vulcaniche (quasi del tutto assente la vegetazione) e una imperdibile salita a piedi sino ad belvedere che è diventato esso stesso emblema della varietà geologica dell' arcipelago. Per contro, in una delle due spiagge è consentito lo snorkeling o il semplice bagno di mare, assieme a leoni marini e pinguini, piccoli squali e razze (occorre un po' di fortuna).
  • Day Tour @ North Seymour e Bachas Beach , cosa fare e cosa vedere: Fregate, sule dai piedi blu (blue footed boobies), iguana terrestri e marine
  • Day Tour @ South Plaza, cosa fare e cosa vedere: cactus, iguana terrestri, masked boobies e blu-footed boobies lungo il sentiero che risale il piano inclinato della piccola isola, in direzione sud sino alle scogliere dalle quali si possono individuare nelle acque sottostanti, razze e leoni marini; questi ultimi in gran quantità. In taluni punti è possibile scendere a mare per qualche minuto di snorkeling; tutto sta nell'evitare le spiagge in cui i maschi dominanti (bulls) respingono con energia qualsiasi intrusione nel loro territorio. Basta dar retta ai consigli della guida.

Prenotare i tour, le regole imposte dall' Autorità del Parco

Per prenotare le gite, meglio se con buon anticipio, basta rivolgersi ad una delle diverse agenzie che le reclamizzano; in Puerto Ayora ve ne sono molte. I programmi dettagliati elencano di solito, orari e logistica del tour proposto. Il prezzo può anche essere in una certa misura negoziato, ma occorre tener conto che gli accessi alle diverse isole sono in realtà regolati col contagoccie dalle Autorità del Parco e che può capitare che, raggiunto il mumero massimo di sbarchi previsto per un certo giorno in una determinata isola, non vi sia altra scelta che cambiare data o cambiare destinazione. Esaurito il numero chiuso, non esistono partenze supplementari; e non è questione di prezzo. Non importa quanto in più si sarebbe disposti a spendere.

Sorry, we are full è una sentenza definitiva e quasi sempre vale per tutte le agenzie che si intendessero interpellare, dato che tutte fanno capo a pochi carrier, i proprietari delle imbarcazioni a loro volta licenziatari delle autorizzazioni dell' Ente Parco. Se un natante ha una licenza per trasportare 16 persone più una guida e tre uomini di equipaggio, un determinato giorno, ad una determinata destinazione, stiate certi non accoglierà alcuna eccezione.

I tour a Seymour, Plaza e Bartolomé; alcuni esempi

Tornando ai programmi dettagliati, eccone qualche accenno: ricopiati, sintetizzati e tradotti da quelli distribuiti dalle agenzie in Puerto Ayora (e anche ripresi dai moltissimi siti internet che, sia pur virtualmente, si azzuffano sul web per spartirsi il Galapagos Business...

[...] North Seymour prevede la partenza da Puerto Ayora alle 7:30 per via terrestre (32 kilometri circa) in bus sino al canale di Itabaca da dove ci si imbarca più o meno alle 9:00. L'arrivo a North Seymour è previsto per le 10:30. Una volta sbarcati, un sentiero di circa 2 kilometri consente di avvicinare fregate e sule dai piedi blu. Alle 12:30 circa si torna a bordo per il lunch-box per poi rimettersi in navigazione alla volta di Bachas (una bella spiaggia a nord di Santa Cruz) e quindi tornare al canale di Itabaca dove si conta di sbarcare alle 15:30. Di li a Puerto Ayora si ripercorre in senso inverso la stessa strada del mattino. Arrivo previsto in Puerto Ayora intorno alle 17:30. Las Bachas - solitamente di ritorno da North Seymour - è uno dei luoghi d'elezione per la posa e la schiusa delle uova delle tartarughe marine che sono solite popolare la Black Turtle Cove, una vicina insenatura. Nelle acque dello stagno retrostante l'arenile, non è raro vedere fenicotteri ed aironi. Un cenno storico: le truppe americane di stanza in Baltra durante la Seconda Guerra Mondiale trascorrevano proprio su questa spiaggia le poche ore di svago loro concesse.

[...] South Plaza (dry landing: si scende sull'isola direttamente dalla barca, senza bagnarsi i piedi) e successivamente Punta Carrion (solo snorkeling direttamente in acqua dalla barca): la partenza da Puerto Ayora è prevista per le 7:45 e dopo circa 16 miglia si giunge via mare a South Plaza dove è probabile che qualche rappresentante della folta colonia di leoni marini abbia bonariamente occupato il pontile. Durante la stagione secca (da giugno a novembre) le piante di sesuvium colorano di rosso intenso il paesaggio rendendolo uno dei più insoliti e suggestivi di tutto l'arcipelago. Dopo aver circumnavato le Gordon Rocks si giunge a Punta Carrion dove con lo snorkeling c'è l'opportunità di qualche grande incontro: leoni marini, squali pinna bianca (innocui) e razze. Ripresa la navigazione, in pochi minuti si arriva al canale di itabaca da dove per via terrestre si riguadagna la via di Puerto Ayora. Arrivo previsto ore 17:00 circa.

[...] più lontana ma comunque raggiungibile in giornata da Santa Cruz è Bartolome; paesaggisticamente la più spettacolare delle isole dell'arcipelago, una volta giunti per via terrestre al canale di Itabaca (una trentina di km da Puerto Ayora), Bartolome si trova a circa due ore e mezzo di navigazione (20 miglia) facendo rotta nord-ovest . Al mattino, dry landing e salita al viewpoint. Trattandosi di roccia vulcanica, lo scenario è arido, caratterizzato da coni e crateri scuri o rossicci sparsi ovunque, anche semi-sommersi. In Bartolome, il soggetto fotografico per antonomasia è il famoso pinnacolo che sorge a breve distanza dalla splendida spiaggia di sabbia, rivolta a nord, in cui è possibile - nel pomeriggio, dopo una breve pausa a bordo - fare snorkeling e crogiolarsi al sole. Se si è fortunati ci si può divertire con una famigliola di pinguini, piroettando con loro in acqua. Agili e giocosi, accennano volentieri ad inseguire e lasciarsi inseguire dimostrandosi velocissimi ed inarrivabili. Nell'isola c'è un'altra spiaggia, rivolta a sud, quasi simmetrica alla prima, ma è off-limits; vietato approdarvi o raggiungerla fosse anche a piedi.

Cosa fare e cosa vedere a Santa Cruz, senza andar per mare

Detto - o almeno accennato - delle diverse opzioni che offrono i tours via mare, nella sola Santa Cruz, con i soli spostamenti terrestri, si possono raggiungere l'imponente arenile di Tortuga Bay (un bel sentiero di due kilometri e mezzo, rigorosamente pedonale), la più raccolta spiaggia del Garrapatero, il centro di ricerche Charles Darwin Station, i tunnel di lava, i due crateri battezzati Los Gemelos, il monte Crocker e le Highlands spesso avvolte da una cappa di umidità fatta di nuvole praticamente appoggiate sulla vegetazione delle verdissime alture di Santa Cruz.

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