Saint Germain des Prés. L’area si trova fra la Senna, i Giardini del Lussemburgo, il boulevard Saint-Michel e la rue des Saints-Pères. Il suo nome viene dalla chiesa, la cui prima pietra è del 557, e i cui resti più antichi ancora visibili sono del 1000. Un angolo di eternità circondato dai capricci della moda! Dal 1920 le frenesie e letterarie e i tabernacoli dell’arte gravitano dalle parti dei caffè di Saint Germain. Durante la Liberazione ha decollato l’esistenzialismo guidato da Sartre e Camus, mentre nei sotterranei il jazz scuoteva le fondamenta con Sidney Bechet al clarinetto e lo scrittore Boris Vian alla tromba. Questa è stata un’epoca leggendaria, ma Saint-Germain resta un’oasi di antiche strade piene di meravigliosi luoghi d’arte, libri e piccoli oggetti che bisogna per forza possedere.
Giardini e museo del Lussemburgo. I bambini amano i giardini del Lussemburgo per i cavalli di legno, le barchette da spingere con una canna sulla vasca ornamentale, i chioschi con tante cose da mangiare, il teatro delle marionette e i pony. Piace anche agli artisti con i loro cavalletti, ai giocatori di scacchi, ai sognatori ad occhi aperti e agli studenti con i loro computer portatili. Le sedie in ferro battuto sono perfette per un sonnellino sotto il cerchio di statue delle Dames de France. Che penserebbe Maria de Medici del successo del palazzo e dal giardino che aveva commissionato? Al tempo la vedova di Enrico IV aveva cercato di ricostruire un po’ della sua nativa Firenze. La Fontana Medici con le sue nicchie e le ninfe è tutto ciò che rimane della grotta italiana che aveva fatto costruire nel 1630. Il palazzo è diventato la sede del Senato che controlla la gestione del giardino e del museo, che organizza mostre di arte moderna e rinascimentale, naturalmente in memoria della regina fiorentina.
Odéon. Appuntamento di fronte a Danton! La statua se ne sta immobile fra le onde di passanti al Carrefour de l’Odéon, gente che va di fretta altri tranquillamente a zonzo, traffico, luci dei caffè, code serpeggianti davanti ai cinema, il tutto mantiene frizzante questo quartiere a tutte le ore. L’ingresso alla <7>Cour du Commerce Saint-André si apre sul bivio. Questa via pedonale acciottolata ospita i resti delle antiche mura della città di Philippe Auguste, e tra i negozio vecchio stile e le insegne dei ristoranti si trova il Procope, inaugurato nel 1688 è forse il più antico caffè di Parigi ed è stato il primo a servire gelati ai suoi clienti, inclusi Diderot, Rousseau e Voltaire. Se stai cercando il Théâtre de l’Europe - Théâtre de l’Odéon fino al 1990 - è difficile non vederlo: il tempio, inaugurato nel 1792, sta proprio in mezzo a place de l’Odéon. Il suo programma mette in scena una parte importante del patrimonio artistico europeo.
Fondazione Cartier per l’arte contemporanea. Sotto gli auspici di un cedro del Libano piantato da Chateaubriand nel XIX secolo, l’arco di vetro con i suoi riflessi e le sue trasparenze ideate da Jean Nouvel ha, dal 1994, rivitalizzato la tradizione artistica della zona. Il Theatrum Botanicum si trova dietro una vetrata, che estende la prospettiva del boulevard Raspail. Questo giardino dall’aria selvaggia circonda l’edificio il cui ingresso è ornato con un muro di piante. All’interno uno spazio arioso e luminoso di acciaio e vetro fornisce una perfetta vetrina per le creazioni contemporanee in tutte le loro forme.
Jardin Atlantique. Per godere la vista di un ampio spazio all’aria aperta, il ’viaggiatore’ di Montparnasse può salire fino al Jardin Atlantique - un giardino in cima alla stazione ferroviaria. Sì, un roof garden! Un incredibile opera su una superficie ondulata che richiama le onde del mare, con pini sempreverdi, il bassin des Miroitements, una fontana dall’isola delle Esperidi, campi da tennis, e una fantastica aree gioco per bambini ispirata al mare.
Église Saint-Sulpice. La chiesa ha le dimensioni e la maestà di un cattedrale. La sua costruzione iniziò nel XVII secolo sul luogo di una precedente costruzione risalente al XIII ed è durata oltre 135 anni a causa di una mancanza di fondi. Raccoglie tesori di ogni periodo: un coro decorato con statue di Bouchardon, una Vierge à l’Enfant e due fonti a forma di conchiglia scolpite da Pigalle, la Chapelle des Saints-Anges i cui affreschi hanno impegnato gli ultimi anni di vita di Delacroix.
Fondazione Henri Cartier-Bresson. L’obiettivo sul XX secolo, Henri Cartier-Bresson ha fotografato l’Africa coloniale, la guerra civile spagnola, la liberazione di Parigi, l’ultima ora di Gandhi, ecc. I suoi ritratti hanno immortalato Camus, Faulkner, Mauriac e un centinaio di altri personaggi contemporanei. In una raccolta che parte dal 1910, la fondazione mostra il lavoro del fotografo attraverso opere originali, tavole, disegni, ecc.
Cimitero di Montparnasse. Dal 1824 il cimitero nel sud di Parigi è stato un verde Campo Santo di artisti e letterati: Bartholdi, César, Duras, Ionesco, Maupassant, Sartre e Beauvoir, Zadkine e molti altri. Contrariamente a quanto farebbe credere il suo nome, Montparnasse non è una delle colline che circondano Parigi (come per esempio Montmartre). Nel XVI secolo era in aperta campagna e raccoglieva le macerie delle vicine cave di pietra. Nel XVII prese il nome mitologico di Monte Parnaso, ci venivano gli studenti a prende un po’ d’aria fresca, e con loro Voltaire, ha ospitato un mulino a vento in parte ancora visibile, poi è diventato cimitero, ma è anche uno degli spazi verdi più importanti della città , e fra 35 mila tombe ci vivono 1.200 alberi e una quantità di essenze: tiglio, sofora, tuia, acero, frassino e conifere.
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