Iran

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Descrizione del tragitto rosso
Da Kerman a Rayen
Questo viaggio che attraversa un'Iran un po' insolito e molto poco turisticizzato, inizia a Kerman e si inoltra verso est nel deserto di Dash-e Lut che vorremmo attraversare. Non riusciamo però a inoltrarci molto all'interno perché ci dicono che per motivi di sicurezza la zona è stata chiusa.

Ripianifichiamo il viaggio e scendiamo per Anduhgerd costeggiando le splendide formazioni argillose del Dash-e Lut, passiamo per Sirac e campeggiamo a Hastadan in una incredibile struttura attrezzata per i viaggiatori del deserto.

Il mattino seguente proseguiamo per Golbaf col suo interessante caravanserraglio dove sono ancora ben visibili i qanat , i canali sotterranei che trasportano l'acqua senza farla evaporare attraversando zone estremamente calde e aride.

Una delle perle dell'Iran è la cittadella fortificata di Rayen, non grande come quella di Bam distrutta dal terremoto nel 2003, ma di grandissimo interesse e molto ben conservata.

Da Neybid a Basu Idu
Continuiamo a scendere verso sud fermandoci a Neybid e oltrepassando la distrutta Bam, passiamo per Rigan, arriviamo poi alla zona di grande produzione agricola di Bazman, dove troviamo sia coltivazioni industriali che familiari, ortaggi e ottima frutta in grandi quantità e ne approfittiamo per arricchire le nostre scorte alimentari.

Un lugo tragitto ci aspetta per arrivare finalmente al mare, a pochi kilometri d'acqua dall'Oman e dagli Emirati Arabi. A Gask vediamo le grandi imbarcazioni di legno che scambiano merci con l'Oman e gli Emirati Arabi.

Risaliamo la costa verso ovest e raggiungiamo Minab, l'antica Harmozia dell'impero persiano, oggi importante centro per la pesca e l'agricoltura, visitiamo il bel mercato e proseguiamo per il grande porto di Bandar Abbas dove ad attenderci all'ingresso ci sono i grandi ritratti degli aiatollah più importanti.

Da Bandar Abbas ci si può imbarcare per l'isola di Qeshm, abitata prevalentemente da arabi e separata dall'Iran> da una grande foresta di mangrovie, navigabile con delle piccole imbarcazioni nel labirinto dei suoi canali interni. Molto bello anche il villaggio di pescatori di Basu Idu e la cittadina di Loft con i suoi incredibili pozzi per la raccolta dell'acqua dolce e le interessanti torri di ventilazione (bagdir).

Da Bandar-e Hamir a Yasui
Si ritorna nella terra ferma a Bandar-e Hamir, si ripassa nei pressi di Bandar Abbas e si prosegue verso nord passando per Kankhoum, si sale per Rostaq e dopo parecchia strada si giunge finalmente e Shiraz. Siamo contenti per il comfort che offre una grande città, però la presenza di tanti turisti, pur essendo coscienti che lo siamo anche noi, ci fa sentire in un Iran molto diverso, quasi casalingo.

Da qui non si può non tornare alla già visitata Persepoli che lascia sempre una grande emozione, poi però ci inoltriamo nelle montagne per arrivare alle freddissima e innevata Ardakan, e ci sentiamo nuovamente in un Iran esclusivo e ancora non percorso dai tragitti più classici. Anche Yasui, ci accoglie col suo freddo rinvigorente e la sua neve immacolata.

Da Isfahan a Teheran
Ritorniamo nell'Iran dei tragitti classici, nella splendida Isfahan con le sue meravigliose moschee e madrase. Ad Isfahan è d'obbligo un the e una fumata di narghilè in una delle calde e accoglienti sale da the del ponte Siosepol, un ritorno nella enorme piazza Emam, un buon ristorante e il giorno seguente siamo pronti per un'escursione a est per Nain, e poi di nuovo a nord per Kashan coi suoi splendidi giardini del re, e la magnifica dimora dei Tabatabaei.

Un'altra scorreria nella parte selvaggia dell'Iran, Maranjab, con le sue dune, il lago salato, e il caravanserraglio. Si attraversa poi il coloratissimo deserto del Garmsar, e si raggiunge quindi Tehran per l'imbarco verso l'Italia.

Nonostante il problema iniziale nel deserto di Dash-e Lut, è stato uno splendido viaggio. (Tina)

Il giovedì a Minab si tiene un importante mercato, l' “Anjshambe Bazar”, dove si può vedere un mix delle culture del sud dell’Iran: baluchi, bandari, arabi, indiani e africani, risultato delle contaminazioni culturali che avvenivano, grazie alle vie commerciali, nei bazar e nelle sale da tè (chaikhanas) dove viaggiatori e locali si scambiavano merci e storie. A Minab i volti delle donne non sono coperti con il classico velo nero ma con delle colorate maschere.
Note sui tragitti
- Il tragitto rosso mostra un viaggio organizzato da Harmattan nel 2007.
- Il tragitto viola è stato ricavato collegando i luoghi citati nella descrizione di uno dei viaggi del catalogo 2014 di Harmattan.
- Il tragitto blu è stato ricavato collegando i luoghi citati nella descrizione di uno dei viaggi del catalogo 2014 di Kel12.
- Il tragitto celeste è un viaggio motociclistico visibile in dettaglio nella mappa di Mototouring.
I tour operator citati offrono ulteriori diversi tragitti e per vederli si consiglia di visitare i loro siti.

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